Recuperare un casale in Toscana significa animare un mondo sopito. Trovare uno scrigno di ricordi, aprirlo e andare in estasi per l’emozione. Esistono luoghi in cui stare bene; un’Italia nascosta, la più bella.
Siamo saliti sull’ottovolante della modernità senza voltarci, con facilità abbiamo perso ogni riferimento. Ci siamo fermati in città trasfigurate, irriconoscibili e cercando la strada di casa, non siamo riusciti a trovarla.
L’architettura dei borghi è salva perché ce ne siamo dimenticati; attende un ritorno, come una madre sull’uscio di casa. Se passa troppo tempo anche le strutture più solide si trasformano in ruderi…
Recuperare un casale antico vuol dire ritrovare una parte di noi stessi e continuare a scrivere un racconto millenario, originale, sempre attuale.

Il Castello di Casole
La Toscana è ricca di luoghi del cuore; Casole D’Elsa (SI) non fa eccezione. In Val D’Elsa, tra Siena, San Gimignano e Volterra, meno di 4.000 anime custodiscono un patrimonio storico, culturale ed architettonico di rara bellezza.
Non lontano dal centro abitato, esiste la tenuta privata del Castello di Casole, una delle più grandi d’Italia. Infatti, con i suoi 1700 ettari, appartiene ad un’epoca in cui i possedimenti si misuravano a perdita d’occhio.
Due grandi viali costeggiati da cirpressi assecondano la morfologia del poggio per raggiungere il maniero. La dimora era del fratello di Luchino Visconti, il quale amava dedicarsi alla contemplazione e alla vita mondana. Quale ambientazione migliore?
Segue un periodo di abbandono e decadenza, fino a quando un acquirente illuminato non rileva l’intera proprietà. Un grandioso progetto privato riporta in vita il castello e i 28 casali circostanti.



I casali satelliti
Attorno al Castello di Casole gravitano 28 casali in rovina, storicamente connessi alle attività di coltivazione dei campi limitrofi ed all’allevamento degli animali. Ogni complesso è costituito da più unità funzionali aggregate, secondo un tipico impianto medioevale; un modello agreste che dipinge il ritratto pittoresco della Toscana.
Recuperare un casale sotto forma di rudere è una responsabilità imporante. Serve conoscere i luoghi e la storia ed entrare in sintonia con essi. La giusta dose di sensibilità ed empatia permette di conservare le peculiarità di ogni struttura, pur mantenendo un linguaggio formale comune che la relazioni alle altre.

Il progetto di recupero
L’intera tenuta del Castello di Casole è interessata da un progetto immenso, realizzato grazie ad un mecenatismo colto e visionario. Si riaprono le strade di collegamento ai centri vicini, si ripristinano gli antichi vigneti sistemando il territorio per creare un impianto ricettivo attrezzato e confortevole. Si effettuano delle operazioni sensibili per riconnettere i luoghi al tempo e allo spazio della contemporaneità.

Dopo i rilievi e le indagini conoscitive, viene restaurato il Castello e progressivamente i casali. Sono mantenuti gli impianti originali e ricostruite le mancanze necessarie, impiegando tecniche tradizionali.
Cristiana Vannini ha il piacere di accompagnare il committente in un progetto di recupero straordinario, partecipando all’impostazione generale dell’intervento, fino alla cura dei dettagli dei primi sette casali. Un lavoro durato più di sei anni che restituisce finalmente l’area allo splendore che merita.


Il casale di Vemignano
Recuperare un casale abbandonato per trasmettere un approccio alla vita diverso, più semplice ed appagante. Il Casale di Vemignano domina una delle principali colline della tenuta. Consente alla vista di spaziare liberamente, fino a scorgere San Gimignano.
Il complesso è costituito da tre edifici immersi nel verde che accolgono fino a 10 ospiti. Questi possono godere di una pergola per i pasti all’aperto e di una piscina a sfioro sulla campagna toscana; un’esperienza di autentico e rilassato lusso.



Il Casale di Vemignano è tra i primi recuperati e costituisce un abaco comune di materiali e tecniche. I pavimenti in cotto e pietra si accostano alle pareti facciavista o rifinite con intonaci rustici. Si interviene con delicatezza, salvaguardando la memoria storica degli ambienti attraverso nuove funzioni compatibili.
Le sale da bagno (impossibile definirle altrimenti) sono tra le più belle dell’intera tenuta. Le superfici generose del casale sono complici nel disegno degli interni. Si ricerca un’esperienza sensoriale profonda legata al misticismo dell’acqua e all’unicità del paesaggio.
Gli arredi sono eleganti e raffinati, una sintesi di tradizione, design e artigianato italiano, coerente con l’estetica dell’architettura. La passione della committenza presenzia ogni scelta progettuale




Gli sviluppi recenti
Statunitensi, indiani e cinesi provano un’attrazione fatale per la Toscana e desiderano possederla ad ogni costo. Non appena i lavori di restauro sono terminati, la tenuta passa al mercato, confermando la propria natura ricettiva. In perfetto accordo con i fasti del passato, il Castello di Casole entra a far parte della collezione iconica Belmond, un gruppo di hotel di lusso dedicato a teste coronate e stelle del cinema.



Foto di Santi Caleca. La gallery completa su www.cristianavannini.com
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