Spazio Oxilia è un luogo in cui arti e saperi complementari interagiscono e si manifestano sotto forme diverse. Prima tra tutte l’architettura, ma anche l’interior e il product design, la grafica e molto altro. Ogni giorno, più di 20 persone gravitano attorno ad una storica litografia riconvertita in un ambiente creativo firmato Cristiana Vannini. Spazio Oxilia prende il nome dalla via su cui si affaccia, nell’underground NoLo di Milano.
In occasione dei due anni trascorsi dalla one-day exhibition, ricondividiamo le tematiche della mostra allestita per esporre una raccolta di opere dell’artista Monica Carrozzoni.








Modulo Continuo
Modulo Continuo è il titolo della mostra presentata in Spazio Oxilia il 14 dicembre 2016. Attraverso una collezione di disegni su carta, l’artista racconta il periodo della vita trascorso in un edificio del Municipio 2, non molto distante dalla Stazione Centrale.
A seguire un estratto del comunicato stampa della mostra; testo di Istituto Micropunta.
Autrice di immaginari onirici, Monica ripercorre questo ultimo anno attraverso disegni su carta: personaggi mimetici, autoritratti, buchi neri, salti temporali, sospensioni a pois, sogni e meditazioni riflettono la situazione abitativa nel Municipio 2 di Milano, dove vive. C’è oggi a Milano un edificio costruito nel 1952 che fa angolo con via Gluck. Ai tempi dell’Adriano dicono che al suo posto ci fosse un grande orto. L’edificio è accatastato come signorile e la proprietà, è salita all’onore delle cronache dopo l’omicidio Gucci. L’edificio con i suoi 88 appartamenti una volta esclusivi e tutti rigorosamente in affitto, nel corso della sua vita, ha visto tra gli affittuari persone facoltose, volti noti della televisione, anonime signorine dedite al lavoro sessuale di un certo livello, e nel tempo, un neonato cinese volare dalla finestra come gesto di rigetto della madre verso il marito traditore, una sparatoria che regolava alcuni conti in sospeso, il traffico di stupefacenti, e alcuni arresti domiciliari. Oggi, al passo coi tempi, vede molti dei suoi appartamenti, sovraffollati di venditori di rose. Pagano 130 euro a posto letto e 100 euro supplementari al mese per i pasti. Cuochi si alternano. Le pentole sono grandi. Un appartamento di 50 mq può contenere fino a 27 materassi. Nell’edificio c’è oggi un via vai ininterrotto di persone che ha demolito il portone d’ingresso originale per accedere con maggiore praticità anche di notte. Gli ospiti fanno esattamente quello che ci si aspetta che facciano, e nonostante i racconti mediatici li rappresentino come leggiadri e nobili viaggiatori poetici, viaggiano in ciabatte. Nessuno pensa a fare il poeta […] Nei 50 mq dell’edificio dove abitiamo, in mezzo alle altre, c’è anche la nostra vita. Convivere con i dormitori vuol dire scendere di un piano, forse due. I disegni di Monica, registrano la nostra convivenza. 2016, siamo alla fine. Attraversiamo il tunnel che separa l’edificio da uno studio di architetti e designer. La casa è il loro centro. Il modulo abitativo. A lato c’è via Padova con la sua casba fatta di dormitori dove scompaiono le persone. Hanno chiamato l’esercito.









Una mostra in uno studio di architetti
La creatività è fatta di contaminazione, conoscenza e scambio reciproco. Modulo Continuo parla di una casa, di un edificio e dei personaggi che popolano un pezzo di Milano. I disegni di Monica sono materiale documentario sensibile, testimone del tempo, alla stregua di articoli di giornale e fotografie. Se ogni racconto è una realtà filtrata dal narratore, Monica è lo specchio di una porzione di città aliena, ma che pure esiste.
Le opere invadono postazioni e piani di lavoro, mimetizzandosi tra gli schizzi di progetto. Una mise-en-scène teatrale guida il visitatore verso i disegni incorniciati ed esposti come fossero ritratti di famiglia, nonostante l’aria sinistra, inquieta e a tratti disturbante.
Durante il vernissage Spazio Oxilia si apre agli amici ed al pubblico milanese, in veste di luogo permeabile e di riflessione, lente di ingrandimento sulle diverse sfaccettature della città e dell’abitare, per quanto ombrose esse siano.


Il profilo dell’artista
Monica Carrozzoni, classe 1967, è nata a Modena e si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dopo aver lavorato e vissuto a Roma, Berlino e Londra, attualmente risiede a Milano. Insieme a Fabrizio Vegliona, ha fondato Istituto Micropunta. Le sue visioni del mondo si manifestano attraverso il disegno, video e media e sono oggi esposte in Italia e all’estero.









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