L’arredo architettonico: riprogettare senza demolire

Posted: 10/10/2019 by designfanzine

L’arredo architettonico permette una grande libertà di espressione progettuale. Senza ricorrere ad importanti opere di ristrutturazione è possibile ottimizzare e rivalutare uno spazio, adattandolo alle esigenze estetiche e funzionali più personali.

L’arredo architettonico

L’arredo architettonico può essere concepito contestualmente al progetto di interior design o, a posteriori, per migliorare un impianto planimetrico esistente, superando eventuali limiti distributivi e gestionali. È una parte integrante dell’architettura e ne rappresenta una diretta estensione e completamento.

Può assumere diverse forme e significati; manifestarsi per decorare o scomparire a seconda del ruolo attribuito all’interno del racconto spaziale. Armadiature, librerie, contenitori, pannelli e filtri sono tutte soluzioni possibili…

Un appartamento ridisegnato

Cristiana Vannini progetta la trasformazione di un appartamento, per adattarlo allo stile di vita del nuovo proprietario. Un’operazione di “taglia e cuci” minuziosa, studiata nei dettagli, per restituire attraverso elementi leggeri, una casa dall’identità diversa.

Il progetto tutela l’impegno dedicato ai lavori di ristrutturazione precedenti. Preserva le finiture di qualità esistenti e le valorizza, integrandole in un nuovo disegno per limitare gli interventi e mantenere il budget.

La composizione ha degli obiettivi precisi. Senza abbattere un muro, il progetto mira ad ammorbidire l’impianto planimetrico, raffinare il rapporto tra gli ambienti, modificare le destinazioni d’uso, dissimulare gli elementi estranei e sfocare la demarcazione tra zona notte e living, già collocate in aree opposte della casa. Ampio spazio anche alla eccezionale collezione d’arte e di libri dei padroni di casa, insieme agli evocativi souvenir di viaggio.

Adoperando boiseries su misura ed elementi di arredo architettonico, si ridisegnano i flussi ed i percorsi interni, si aprono nuove prospettive e si attribuisce altro significato ai setti esistenti, rivestiti e riproporzionati. La “pelle” della struttura diventa architettura stessa.

Le librerie ed i fondali scenici

La cucina, concepita come un’isola, è un locale aperto su due fronti; sofisticata e funzionale è filtrata rispetto al living da grandi ante scorrevoli. Quest’ultimo svela la sala, lo studio ed una serie di librerie a giorno che rappresentano il fil rouge progettuale e inquadrano porte e ingressi, creando un fondale cromatico che guida verso la zona notte. Il racconto visivo è scandito dalla sequenza di pieni e vuoti, rivolta a chi percorre il corridoio.

In soggiorno, un pilastro “fuori posto” diventa un’occasione progettuale e viene inglobato nella libreria per un mimetismo perfetto. Il volume del controsoffitto è riproporzionato per allestire una quinta scenica armonica, capace di sviluppare profondità ed incorniciare le opere esposte agli ospiti, accomodati sul grande divano angolare.

Lo studio a scomparsa è un ibrido tra home office e alcova. Un luogo di pace nel cuore della casa che suscita senso di intimità e placida concentrazione.

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Foto di Saverio Lombardi Vallauri.

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