Tra i diversi workshop del Master IDEA del Politecnico di Milano, ce n’è uno che simula l’incontro tra designer e committenza. Il cliente cerca un progettista che comprenda le potenzialità del prodotto e lo presenti al meglio. Cristiana Vannini, in qualità di Exhibition Designer e membro di IDEA, cura il workshop del Master dedicato agli allestimenti di spazi per il retail. L’oggetto da esibire è il Fassamano, un elegante occhiale da collo…
Exhibition Design
La disciplina dell’Exhibition Design nasce da un’esigenza di comunicazione. Questo specifico ambito progettuale intende mostrare un prodotto, un oggetto o un servizio con scopi plurimi: commerciali, informativi, promozionali e didattici.
L’Exhibition Design è l’arte di mettere in relazione un oggetto ed un pubblico di riferimento, considerando il contesto spaziale e temporale, per dare forma e contenuto ad un racconto. L’ambito è diventato professione e necessita quindi di linee guida; da qui l’origine dell’Associazione IDEA. Il professionista che cura il progetto di Exhibit è definito Exhibition Designer.
I workshop del Master IDEA intendono approfondire lo sviluppo di un sofisticato processo di comunicazione, che si contraddistingue per una grande varietà di approcci, linguaggi e strumenti.
Daniela De Candia Irene Spreafico Arianna Marinelli Alessia Ghilardi Matilde Muscatello Jacopo Adriano Rovida Sofia Pontina Alex Blandini Gaetano Lorenzo Martignoni
IDEA
IDEA è l’Associazione Italiana Exhibition Designers che raccoglie e rappresenta selezionati professionisti del settore. Dal 2006 valorizza la qualità progettuale della disciplina, che assume un ruolo crescente e trasversale nell’ambito della cultura, del marketing e della comunicazione di massa.
L’attività dell’associazione si manifesta attraverso le pubblicazioni, i seminari ed i convegni e garantisce un riferimento per committenza e professionisti. IDEA dedica altrettanto impegno alla formazione dei giovani designer. Dal 2007 infatti, organizza il Master in “Exhibition Design: l’Architettura dell’Esporre” presso il Politecnico di Milano.
Master IDEA in Exhibition Design: l’Architettura dell’esporre
Il Master IDEA in “Exhibition Design: l’Architettura dell’Esporre” è un master universitario di I livello. Dalla prima edizione sono cresciuti i consensi, la consapevolezza sulla disciplina e, conseguentemente, le richieste di partecipazione. Il dato è sintomatico della qualità del corso e della tendenza del mercato a ricercare profili altamente specializzati.
Il percorso didattico ha una durata di 12 mesi, suddiviso in lezioni frontali a carattere teorico/progettuale, workshop e stage. Ha l’obiettivo di formare progettisti in grado di operare nei settori dell’Exhibition Design (mostre, eventi, showroom, scenografie) a diverse scale di intervento.
L’Exhibition Design concede interpretazioni formali plurime, pertanto i partecipanti al master hanno un background variegato, tipicamente tecnico, ma anche, umanistico e relativo al settore della comunicazione. Il corso si svolge a Milano presso il POLI.design.

Workshop: Fassamano shop display
Tra i workshop offerti dal Master IDEA, alcuni sono dedicati all’allestimento di spazi per il retail. Un settore in forte crescita, che necessita di minime regole condivise. Cristiana Vannini coordina un instant workshop attuale e coinvolgente, che prevede due incontri nell’arco di una settimana. Confronto e arricchimento reciproco promuovono progetti freschi e di elevata qualità.
Il tema del workshop viene spiegato agli studenti dopo l’introduzione di Fassamano (leggi di più). Cristiana Vannini si presenta come potenziale cliente, in qualità di Art Director di Fassamaneria Srl. In realtà assume un triplice ruolo, essendo anche docente e product designer.
Viene richiesta la progettazione di uno shop display per Fassamano, secondo due tipologie a scelta dello studente: self-standing o da parete. Uno shop display è un espositore di vendita, inserito in un contesto commerciale più ampio che ospita anche prodotti diversi.
Spesso, lavorare sul coinvolgimento esperienziale è un fattore determinante, l’unico modo per cercare un contatto con le persone, farsi conoscere ed emergere con delicatezza. L’espositore deve lasciare un segno, una traccia emotiva, piuttosto che fisica.
La struttura deve essere facile da trasportare ed installare, performante rispetto alle necessità di visibilità, comunicazione del brand, interazione, vendita e micro stoccaggio occupando una superficie massima di 1mq.
Il compito è evidentemente complesso; per affrontarlo serve creatività e pragmatismo. È importante acquisire i valori del prodotto in modo completo, restituirli sotto una nuova luce. La sensibilità del designer è la chiave di lettura del progetto pur non potendo rinunciare alle logiche funzionali del mondo retail.
Marianna Gizzi Stefania Angela Ancona Claudia Contrucci Emeline Allemand Erica Turetti Nicole Serenello
Le tendenze
Gli studenti identificano i tratti distintivi di Fassamano: iconicità, eleganza, personalità, complicità… Senza dimenticare che si tratta di un occhiale da presbiti rivolto ad ambo i sessi. Sulla base di questi caratteri sviluppano la loro strategia espositiva e comunicativa del brand.
Durante la presentazione dei progetti si punta spesso sull’interazione e la gestualità, aspetto identitario di Fassamano.
In alcuni casi si porta il pubblico che non conosce il prodotto, ad apprezzarne l’utilità grazie alla riproposizione di piccole scene quotidiane; dalla lettura del bugiardino dell’Aspirina, al menù del ristorante…
C’è chi investe sull’immagine dell’Italia all’estero, evocando un viaggio anacronistico fatto di bauli e damascati. Qualcuno rispolvera le origini veneziane dell’occhiale, inventandosi un modo tutto nuovo per esporre Fassamano, normalmente appeso o appoggiato. Altri invece elaborano sofisticate strategie di marketing, facendo leva sull’aspetto emotivo del prodotto.






Dagli elaborati emergono alcune tendenze comuni. Come ad esempio l’accordata preferenza agli strumenti espositivi “tradizionali” rispetto alle applicazioni digitali più recenti, un utilizzo parsimonioso di foto o video ed un linguaggio formale sintetico. Che non si tratti di un segnale di inversione nell’era dell’immagine?
Gli studenti hanno affrontato il tema con professionalità e originalità, prediligendo un approccio analogico, assolutamente compatibile con la natura stessa di Fassamano.
Si ringraziano Mario Mastropietro, Luisa Pandolfi e tutti gli studenti del Master IDEA.
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